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Solare Termico – Tutto ciò che c’è da sapere

Come scegliere l’impianto solare termico

Il solare termico nasce come valido aiuto nella produzione di acqua calda sanitaria, come integrazione al riscaldamento ed, in alcuni casi, come produzione di acqua calda per la propria piscina. Gli impianti solari termici sfruttano il calore dei raggi solari per scaldare l’acqua contenuta in un serbatoio di accumulo. In commercio esistono molteplici soluzioni che vanno ad abbracciare tutti gli utilizzi e tutte le tasche.

Solo acqua calda oppure anche riscaldamento?

La prima domanda è, se optare per il solare termico per la sola produzione di acqua calda sanitaria oppure anche integrare il riscaldamento. Se questo è a termosifoni, quindi ad alta temperatura, scartare immediatamente l’opzione, la quantità di acqua a 70° necessaria a riscaldare i radiatori annulla l’eventuale beneficio derivante dal solare. Qualora invece si è dotati di riscaldamento con bassa temperatura di mandata (fino a 30°), il solare termico viene in aiuto. Su base annuale un’integrazione al riscaldamento da solare può portare un risparmio fino al 40% sul combustibile. In questo caso il vano caldaia deve essere abbastanza capiente da ospitare un boiler da almeno 500 L, più lo spazio per la centralina ed il vaso di espansione, e sufficiente spazio sul tetto per un’adeguata superficie captante. Nell’impossibilità di integrare il riscaldamento, il solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria (ACS) rappresenta in ogni caso un ottimo investimento, potendo arrivare a fornire fino all’ 80% del fabbisogno annuale di acqua calda. Il costo in questo caso è nettamente inferiore rispetto alla soluzione con riscaldamento, ed anche lo spazio richiesto non pone particolari difficoltà.

Il dimensionamento

Per un valore di comfort medio, bisogna calcolare almeno 50l a persona nel dimensionamento del boiler e di conseguenza della superficie captante. Qualora si vada ad alimentare con acqua calda anche lavatrice e lavastoviglie, bisogna aumentare di 40l la capacità di accumulo.

Circolazione naturale o forzata?

Il sistema a circolazione naturale permette costi più contenuti ed installazioni più semplici poichè presenta il vantaggio di non necessitare di pompe di circolazione, centraline di controllo, etc, per contro ha un rendimento drasticamente ridotto nei mesi invernali a causa del boiler posto all’esterno (e quindi suscettibile alle intemperie). Il sistema a circolazione forzata è più raffinato, prevendendo anche una centralina di controllo ed evitando sovraproduzione nei mesi estivi grazie al sistema autolimitante (per stagnazione). Il sistema forzato risulta più efficiente perché la gestione dell’impianto avviene per mezzo di una centralina che regola il flusso del liquido solare in modo che il calore assorbito dal pannello venga trasmesso all’acqua contenuta nel serbatoio, ottimizzandone il rendimento. Essendo il boiler, in questo caso, posto nel vano caldaia e coibentato, risente in maniera minima della temperatura esterna. Quindi il forzato riduce al minimo le dispersioni.

Collettore piano o tubo sottovuoto?

In questo caso, determinante è la latitudine. La tecnologia dei tubi sottovuoto adotta delle architetture costruttive che limitano notevolmente le dispersioni termiche ed esaltano le capacità di captazione della radiazione solare. Ne consegue un maggiore immagazzinamento di energia termica anche in condizioni ambientali sfavorevoli con efficienze complessive sensibilmente più elevate. Inoltre migliora anche la resistenza meccanica in quanto meno superficie è sottoposta allo forza del vento. La forma tubolare, rispetto a quella piana, garantisce che i raggi solari incidano la superficie del tubo praticamente sempre in modo perpendicolare, minimizzando in questo modo le perdite per riflessione e massimizzando la quantità di calore assorbita. Vero è che il sistema a tubo sottovuoto limita al massimo le dispersioni, ma è anche leggermente più costoso del pannello piano. Quando non si hanno inverni particolarmente rigidi, quindi, si può anche optare per la seconda soluzione. Qualora ci si trovi nelle regioni del Nord, il sistema a tubi sottovuoto è quasi una scelta obbligata.