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P.O.S. Piano Operativo di Sicurezza

Il Piano Operativo di Sicurezza (P.O.S.) è il documento che un datore di lavoro deve redigere prima di iniziare le attività operative in un cantiere esterno. Il P.O.S. rappresenta il dettaglio della Valutazione dei rischi già prevista dall’art. 4 del D.Lgs. 626/94, ora abrogato e sostituito dal Testo unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro approvato con decreto legislativo 9 aprile 2008 , n. 81 e successive modifiche, articoli 17 e 28, per le attività che si prevede di eseguire in un cantiere edile. Lo stesso deve essere sviluppato secondo i contenuti previsti nel Titolo IV – allegato XV.

Obiettivi

Obiettivo del POS è quello di descrivere le migliori contromisure da adottare nelle attività di cantiere al fine di salvaguardare l’incolumità fisica dei lavoratori. In effetti dall’introduzione del D.Lgs. 626/94 era prassi comune redigere un documento che conteneva solo un elenco di leggi, definizioni e procedure generiche prodotte in ciclostile che non potevano in alcun caso risultare utili. Per ovviare a ciò il legislatore ha definito, attraverso il DPR 222/03 poi confluito nel punto 3. allegato XV D.Lgs. 81/08, i contenuti minimi di un Piano Operativo di Sicurezza.

Contenuti minimi del P.O.S.

Il P.O.S. deve contenere almeno i seguenti elementi:

  • a) i dati identificativi dell’impresa esecutrice, che comprendono:
    • 1) il nominativo del datore di lavoro, gli indirizzi ed i riferimenti telefonici della sede legale e degli uffici di cantiere.
    • 2) la specifica attività e le singole lavorazioni svolte in cantiere dall’impresa esecutrice e dai lavoratori autonomi subaffidatari.
    • 3) i nominativi degli addetti al pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori e, comunque, alla gestione delle emergenze in cantiere, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, aziendale o territoriale, ove eletto o designato.
    • 4) il nominativo e riferimenti di contatto del medico competente ove previsto.
    • 5) il nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione.
    • 6) i nominativi del direttore tecnico di cantiere e del capocantiere.
    • 7) il numero e le relative qualifiche dei lavoratori dipendenti dell’impresa esecutrice e dei lavoratori autonomi operanti in cantiere per conto della stessa impresa.
  • b) le specifiche mansioni, inerenti alla sicurezza, svolte in cantiere da ogni figura nominata allo scopo dall’impresa esecutrice.
  • c) la descrizione dell’attività di cantiere, delle modalità organizzative e dei turni di lavoro.
  • d) l’elenco dei ponteggi, dei ponti su ruote a torre e di altre opere provvisionali di notevole importanza, delle macchine e degli impianti utilizzati nel cantiere ed ove chiaramente specificato i relativi certificati.
  • e) l’elenco delle sostanze e preparati pericolosi utilizzati nel cantiere con le relative schede di sicurezza ed il metodo di stoccaggio in cantiere incluso il piano di sicurezza e protezione specifico.
  • f) l’esito del rapporto di valutazione del rumore.
  • g) l’individuazione delle misure preventive e protettive, integrative rispetto a quelle contenute nel PSC quando previsto, adottate in relazione ai rischi connessi alle proprie lavorazioni in cantiere.
  • h) le procedure complementari e di dettaglio, richieste dal PSC quando previsto.
  • i) l’elenco dei dispositivi di protezione individuale forniti ai lavoratori occupati in cantiere.
  • l) la documentazione in merito all’informazione ed alla formazione fornite ai lavoratori occupati in cantiere.
  • m) la stima dei costi relativi alla sicurezza.

Conclusioni

  • Il “Piano Operativo di Sicurezza” è un documento essenziale nella gestione di un’entità lavorativa in cantiere sviluppata da una organizzazione facente capo a un Datore di Lavoro così come individuato e definito dall’art. 2 del D. Lgs. 81/2008 e s.m.i.